martedì 23 giugno 2009

Un regalo inaspettato

Prima di continuare il mio racconto devo assolutamente fissare quest'emozione: Pochi minuti fa il mio compagno mi ha regalato un anello d'oro bianco con brillanti! Ufficialmente è per il mio compleanno che sarà domenica, ma è la prima volta che mi fa un regalo simile, non me l'aspettavo davvero! E arriva in un momento molto delicato per me che mi vedo grassa e brutta a causa della pancia molle post parto e del peso accumulato in gravidanza. Senza contare poi che sono 10 mesi che io e lui non facciamo l'amore! E mi sento malissimo a dirlo ma purtroppo la sfortuna ha voluto che andassi subito in minaccia d'aborto a settembre, che una volta passato il pericolo di perdere il bambino mi venisse un'infezione vaginale e adesso dopo il cesareo e quello che mi è successo chissà quando potrò... E questo regalo mi commuove, mi commuove tanto, perché con quest'anello lui vuole dirmi che mi ama, che sono la donna della sua vita, la madre di nostro figlio, che ho faticato tanto per avere il nostro bambino e me lo merito, che mi ringrazia per avergli dato un figlio, che vuole sposarmi...
Io... Io sono tanto felice e mi viene da piangere dalla gioia!

lunedì 22 giugno 2009

Il cesareo: trauma e gioia

Finalmente dopo più di un mese rieccomi ad aggiornare il blog.
Ho aspettato a scrivere un po' perché il bambino mi impegna molto e non è stato facile prendere i suoi ritmi, e un po' perché il racconto del mio parto cesareo avrebbe potuto spaventare alcune amiche che dovevano partorire a breve, una delle quali con una storia molto simile alla mia.
Visto che mi accingo appunto a raccontare un'esperienza traumatica e visto che questo blog è seguito da altre donne con problemi simili al mio (utero setto, operazione all'utero ecc.) ci tengo subito a precisare che il mio è stato un caso particolarmente sfortunato, infatti la mia amica, operata anche lei di utero setto l'anno scorso, ha fatto invece un parto tranquillo e addirittura naturale, e anche la sua gravidanza è stata molto diversa dalla mia, per cui spero che nessuna lettrice si metterà in testa che quello che è successo a me debba per forza capitare anche a lei, anche perché io comunque l'anno scorso ho subito un'operazione di correzione all'utero molto tosta: un utero setto COMPLETO di grosse dimensioni che ha dato filo da torcere al chirurgo, e anche i primi 4 mesi di gravidanza sono stati caratterizzati da una pesante minaccia d'aborto con copiose perdite di sangue, cosa che non è affatto detto debba accadere a tutte quelle che hanno subito un'operazione come la mia.
Detto questo parto con il racconto:

Il 12 maggio mi alzai carica di emozione, stavo andando a far nascere il mio bambino, stava per avverarsi il mio più grande desiderio e per finire l'incubo di una gravidanza sofferta e piena di difficoltà.
In macchina, mentre io e il mio compagno ci dirigevamo all'ospedale, cominciai a sentire dei dolori strani, simili a quelli mestruali, che a mano a mano si fecero sempre più intensi. Che fossero le contrazioni? Non ne ero certa ma per lo meno ero tranquilla visto che tanto stavo andando in ospedale.
L'appuntamento per i cesarei programmati era comunque in pronto soccorso ginecologico al piano terra. C'erano un po' di mamme ma fortunatamente non ho dovuto attendere molto. Mi fecero un'ecografia veloce e dopo poco un'infermiera mi accompagnò su in sala parto: ero la prima dei cesarei programmati.
Mi fecero spogliare e mettere il camice in un bagnetto in corridoio e una volta uscita misero subito a me e al mio compagno il braccialetto con il numero corrispondente a quello del bambino e mi diedero due piccoli braccialetti, uno rosa e uno azzurro... Che emozione: i braccialettini per il mio Mirko!
Poi mi accompagnarono in una stanza con due lettini: uno per me e l'altro occupato da una mamma che aveva appena fatto un cesareo d'urgenza e si stava "riprendendo".
Mi fecero stendere sul lettino e mentre mi riempivano di domande di routine per compilare la cartella, i dolori aumentarono, al punto che quasi non riuscivo a rispondere, dandomi la prova che quelle che avevo erano proprio contrazioni. Quindi via ogni senso di colpa perché da lì a poco il mio bambino sarebbe comunque nato di sua spontanea volontà.
Ero molto emozionata e comprensibilmente avevo anche paura e cominciai a chiacchierare e scherzare con le infermiere. Arrivata in sala operatoria c'era la mia ginecologa pronta ad assistere all'intervento. Tremavo per l'emozione ma anche perché mi raccomandavano di stare immobile per l'anestesia spinale ma avevo le doglie e quindi paura di non riuscire a stare ferma.
Contrariamente a quanto pensavo l'anestesia spinale non mi fece affatto male, anzi non la sentii quasi, ma avrei di certo preferito sentire un po' la puntura piuttosto di quello che mi accingevo a sentire...
Infatti, poco dopo la puntura, mi fecero le prove del dolore, per vedere se l'anestesia aveva preso, pungendomi e pizzicandomi, io però a volte non sentivo nulla e a volte mi pareva di sentire qualcosa, ma cosa ne sapevo io?... Non potei far altro che esprimere la mia incertezza quando mi chiesero se sentivo qualcosa. Pensando che fosse tutto ok il chirurgo cominciò a tagliare... e io a urlare come un maiale sgozzato: l'anestesia non aveva preso bene! "Fermi fermi!" ordinò la mia ginecologa, "Preparami subito il sedativo!" urlò la dottoressa accanto a me. Per un po' devo essere rimasta in stato di semi incoscienza perché ricordo che non riuscivo a respirare e lo dissi alla dottoressa che mi mostrò subito Mirko. Io lo guardai commossa chiamandolo "amore" e lei si stupì dicendomi "Ma non si ricorda che glie l'abbiamo fatto vedere prima? E lei ha anche detto CHE BRUTTO!". Ci rimasi molto male... Non solo perché non mi ricordavo della prima volta che mi avevano fatto vedere il mio bambino, ma anche perché mi sembrava impossibile di aver detto una simile crudeltà! Proprio io che non vedevo l'ora di vedere il mio bambino! Evidentemente ero intontita dal sedativo...
Per fortuna mi fecero vedere Mirko, perché poco dopo la mia ginecologa, che trafficava nel mio utero, disse al chirurgo "Vedi che anche un semplice cesareo può avere delle complicazioni inaspettate?" e poi a me "Signora dopo devo farle un discorso...". Se avessi sentito tutto questo prima di vedere il mio bambino sarei morta di paura che gli fosse successo qualcosa.
Mi riportarono nella prima stanza, a "riprendermi" come la signora che avevo visto prima, e poi mi accompagnarono in uno stanzone pieno di altre mamme che avevano fatto il cesareo, dove mi aspettavano anche il mio compagno e Mirko.
Strinsi subito al petto il mio bambino, un'emozione indescrivibile!
Poco dopo arrivò la mia ginecologa che chiese a tutti i presenti (che non erano pazienti) di uscire, e quello che mi disse fu un ulteriore shock. Infatti durante il cesareo c'era in effetti stata una complicazione: la placenta si era fatta tutt'uno con l'utero (placenta accreta) nella zona operata l'anno scorso per il setto, così aveva dovuto tagliuzzare tutto per toglierla provocando un'emorragia importante. Se la situazione non fosse migliorata nelle seguenti 24 ore... avrebbero dovuto togliermi l'utero!
Fortunatamente poi è andato tutto bene e il mio utero è ancora qui, ma attendo la visita di controllo di Mercoledì prossimo per sapere se sono davvero fuori pericolo.

Adesso Mirko reclama giustamente la sua pappa :-) Per cui sono costretta a continuare il racconto la prossima volta, sì perché... Non è finita qui!