mercoledì 30 settembre 2009

Basta rimandare!

Ieri era il 29 settembre, anniversario della prima volta che ho visto battere il minuscolo cuoricino del mio bambino.
Ero in pronto soccorso a seguito di giorni di sangunamenti, e avevo tanta paura che la mia gravidanza stesse andando male. Fino ad allora l'embrione non si era ancora formato e alcuni medici avevano già azzardato l'ipotesi che non si sarebbe formato. Invece poi, durante la visita in pronto soccorso, dopo un'accurata ricerca, la dottoressa di turno è riuscita a vedere un puntino lampeggiante: il suo cuoricino che batteva! E l'embrione di appena 3 mm. La gioia e l'emozione furono fortissime e piansi come una fontana, ma altrettanto forti sono state ieri quando, ricordando tutto questo, guardavo il mio bimbo sorridermi. Ho pianto di nuovo dalla felicità :'-)
Quello purtroppo fu solo l'inizio della mia gravidanza travagliata e difficile e a ripensare a come stavo l'anno scorso in questo periodo mi vengono i brividi... Ma ora il mio amore è qui con me, e sembra incredibile che solo un anno fa fosse appena 3 mm! Adesso è un paciocchino grande e grosso :-) Non so esattamente quanto sia alto e quanto pesi ma all'incirca sarà 65 cm x 7,5 kg. Incredibile a pensarci.

Beh tutto questo mi ha dato la spinta per riprendere un po' il mio racconto pigramente abbandonato da diversi mesi:

Mi attaccarono subito Mirko al seno e all'inizio le cose sembravano andare bene: lui succhiava timidamente, io non avevo dolore. Ma l'idillio non durò molto. Appena svanita la riserva di carburante che aveva ancora da quando era nel mio pancione, la "fame blu", come la chiamavano le ostetriche dell'ospedale, si fece sentire prepotentemente, e il mio bimbo si trasformò in un vampiro. I miei capezzoli cominciarono a sanguinare copiosamente e si formarono tagli ed escoriazioni dolorosissime.
La mia cocciutaggine e l'immenso desiderio che avevo di allattare il mio bimbo al seno mi fecero stringere i denti e tentare con i paracapezzoli, utilissimi perché mi hanno permesso di continuare l'allattamento ancora un paio di giorni ma alla fine inutili di fronte alla violenza delle poppate.
Verso la terza notte le ostetriche ebbero la brillante idea di togliermi Mirko e portarlo al nido per farmi riposare, ma proprio quella notte ebbi la montata lattea. Mi svegliai prestissimo per il dolore. Avevo un seno ENORME che sembrava volesse scoppiare! Sembravo Pamela Anderson! E che effetto visto che avevo sempre avuto un seno piccolo. Un male ma un male!
Dunque avevo i cappezzoli spappolati e sangunanti e il seno dolorante che sembrava scoppiare. Dovevo svuotarlo ma non riuscivo ad attaccare Mirko che subito i capezzoli sgorgavano sangue e mi facevano saltare dal dolore. Così, mentre alcune ostetriche già mi scoraggiavano a continuare l'allattamento, presi da sola la decisione di usare il tiralatte per svuotare i seni e incoraggiare la produzione di latte nella speranza di guarire in un paio di giorni.
Quindi facevo spugnature di acqua calda ogni 2 ore e 1/2 e poi andavo al nido a tirare il latte ogni 3 ore. Tutto questo anche di notte, addormentandomi sul lavandino.
Purtroppo il colostro non accennò a diventare latte e la sua quantità restò irrisoria: 5 ml in totale ogni 3 ore, questo anche a casa nei successivi 10 giorni.
Ormai il bambino lo sapevo attaccare molto bene al seno, me lo confermarono tutte le ostetriche, e allora perché non riuscivo ad allattarlo e mi venivano le ragadi? Non riuscivo proprio a capirlo e ci soffrii immensamente. Il bambino però stava perdendo peso nonostante le aggiunte. Aveva bisogno di mangiare sempre di più. Così dovetti arrendermi e passare totalmente all'artificiale.
In tutto questo venni molto aiutata anche dall'ostetrica del consultorio familiare di zona che venne a casa il giorno stesso del mio rientro dall'ospedale. Lei sostiene che la placenta accreta abbia avuto il suo peso, nel senso che solitamente la placenta viene espulsa naturalmente, e durante questa espulsione manda al cervello il segnale che il bimbo è nato e che bisogna partire con la produzione del latte. Secondo lei, visto che la mia placenta era appiccicata all'utero e che per togllierla l'hanno dovuta tutta tagliuzzare e raschiare, sarebbe mancato questo segnale al cervello. Mah?
Fatto sta che alla fine, con mio enorme dispiacere (quanti pianti ho fatto!) non sono riuscita ad allattare il mio Mirko al seno.

In ospedale gli davano il latte in polvere Nidina di Nestlè, ORRORE quando l'ho saputo! Tra l'altro gli faceva venire le colichette. Così, un po' ingenuamente, cambiai il latte senza consultare la pediatra, acquistando, su consiglio della farmacista, il Neolatte: un latte biologico dell'Associazione farmacisti che ha un buonissimo prezzo, 10 euro per 800 gr. E mi è andata bene! Mirko ha avuto pochissime colichette, ha sempre dormito come un angioletto e sta crescendo benissimo :-)

Quando lo portai al Consultorio pediatrico per farlo pesare e prendere appuntamento per la prima vaccinazione, mi dissero che aveva il frenulino della lingua corto e che nella maggior parte dei casi è questo il motivo del fallimento dell'allattamento. Ma possibile che nessuno in ospedale se ne fosse accorto? Tra l'altro pare che sia molto corto e che andrà operato per evitare problemi di pronuncia quando comincerà a parlare.

Va bè... Questo per quanto riguarda l'allattamento, ma la prossima volta dovrò tornare un po' indietro con il racconto, perché il mio bimbo (che vedete in foto :-)) è nato con una malformazione... e perché devo ancora raccontare il post operatorio...
A presto!

Continua...