giovedì 20 novembre 2008

Devo continuare a raccontare

Questa mattina ho trovato un bel commento sul post di ieri, un affettuoso messaggio di Chiara che mi ha ricordato il perché ho aperto questo blog: non solo per me, ma anche per voi e per tutte le donne che affrontano piccoli e grandi problemi nella speranza di realizzare il sogno di avere un figlio.
Chiara mi ha ricordato che condividere le esperienze é utile e importante. Per questo, nonostante mi pesi ripercorrere alcune brutte esperienze avute nei giorni scorsi, mi sento in dovere di continuare a raccontare.

Eravamo rimaste al fibroma che mi avevano diagnosticato in pronto soccorso. Bene, dimenticatelo, nel senso che se davvero esiste é talmente minuscolo da essere insignificante, e comunque é impoobabile che il sangue provenga da lì, esattamente come mi aveva detto la ginecologa. Tra l'altro le due dottoresse che mi hanno visitata quel giorno, sono andate a scovare un minuscolo fibroma dietro alla placenta senza accorgersi del mio bel distacco amniocoriale, tant'é che quando, finita la visita, gli ho fatto presente il distacco, sono sobbalzate balbettando che a loro era sembrato tutto ben attaccato.
Falso ovviamente, le due dottoresse hanno toppato, ma per qualche giorno mi sono illusa che il distacco non ci fosse più.

Il 1° novembre, manco a farlo apposta il giorno dei Morti, altra perdita abbondante e pronto soccorso.
Mi visita un uomo, il quale mi chiede se il sangue é rosso vivo o scuro e si fida del mio "rosso vivo" incerto, senza assicurarsene. Mi fa sdraiare sul lettino per l'eco e la prima cosa che mi dice é: "La buona notizia é che il cuoricino batte, io credevo di trovarlo morto... La cattiva notizia é che c'é un'ampia area di distacco della sacca che racchiude il bambino".
Analizziamo un attimo insieme queste due affermazioni. Vi rendete conto di cosa mi é stato detto? "Io credevo di trovarlo morto": riuscite anche solo a immaginare lontanamente come mi sia sentita?
Poi "un'ampia area di distacco", seguita da una lunga spiegazione di quello che avrebbe voluto dire, ovvero quasi certamente il crollo di tutto quanto e quindi la perdita del bambino. Disperazione.

Con fatica ho atteso il lunedì per telefonare alla ginecologa, la quale sentendomi disperata e in lacrime, ha ipotizzato qualcosa di ancora più grave, minando così pericolosamente il mio equilibrio psicologico già messo a dura prova.
La mia ginecologa, infatti, pensava a un distacco della placenta, situazione assai più grave del mio distacco amniocoriale, in quanto il distacco placentare mette in pericolo il feto che proprio grazie alla placenta si nutre e respira. Pensando a un ampio distacco della placenta, mi ha messo sul piatto gli ultimi 3 giorni che avevo a disposizione per decidere un'interruzione volontaria della gravidanza. Figuratevi io! Una proposta che mi ha fatta sprofondare nel peggiore dei pessimismi, dandomi nel modo più crudele possibile la misura della gravità della situazione. Ma nonostante questo ho subito rifiutato, accettando di passare momenti difficilissimi e drammatici pur di tentare in tutti i modi di avere il mio bambino.
Fortunatamente il giorno dopo dovevo andare in Mangiagalli per il colloquio informativo sul Bi-Test, così sono rimasta con la ginecologa che le avrei telefonato per tentare di incontrarci.
Nel frattempo però quella che passai fu la giornata più terribile della mia vita, torturata dall'angoscia (non ho smesso un attimo di piangere), ma soprattutto ulteriormente colpita da una brutta perdita di sangue.
Infatti quella sera, proprio mentre io e il mio compagno piangevamo avviliti per la sfortunata situazione e per il bimbo che eravamo sempre meno certi di poter avere, ho sentito una specie di strappo all'utero, come se qualcosa si fosse improvvisamente staccato. Sono andata in bagno e... sulla carta igienica mi é rimasto un grumo lungo circa 4 cm che mi ha subito fatto credere al peggio. Ero convinta che stesse venendo giù tutto, che quello fosse un pezzo di placenta o qualcosa del genere.
Piangevo e tremavo ma ho trovato la forza di scuotere il mio compagno che stava cadendo nella disperazione e nel panico. Dovevamo andare in pronto soccorso e lui doveva cercare di mantenere la calma per guidare.
Sentivo il sangue colare nell'assorbente, immaginandomi pezzi di placenta, di sacca e del mio bambino nelle mutande pronti a riversarsi ai miei piedi. Ma con mia grande sorpresa, nonostante questo bambino sia la cosa che desidero di più al mondo, mi sono ritrovata a urlare "Meglio adesso che dopo. E io non smetterò mai di provarci! Mai!!!".

Continua...


5 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie delle belle parole e del post, ma non ti stancare troppo, mi raccomando! Un bacione
Chiara

Anonimo ha detto...

Mi spiace molto sai per la situazione bruttissima che stai vivendo...vengo a leggerti sperando sempre di trovare belle notizie...
C'è una cosa che mi colpisce moltissimo però...ma che razza di medici hai incontrato? Ma dico io come si fa a dire certe cose...mi viene una rabbia...
Sono stata venerdì scorso in pronto soccorso perchè nn stavo bene e poi in reparto (in ginecologia) e lo staff mi ha dato un supporto morale da non credere, e anche a mio marito che attendeva nervoso, la dott.essa continuava ad uscire dalla sala e dirgli che andava tutto bene...questi sono i medici che aiutano...

ti mando un bacio piccola e spero tanto che tutto vada per il meglio.

VolevosololaLuna ha detto...

@ Chiara: Figurati, grazie a te :-)

@ Carola: Ciao! Guarda... La mia ginecologa in reltà ha riacquistato punti e adesso mi piace abbastanza. Andando avanti col racconto capirai perché. Per quanto riguarda il pronto soccorso... ci sono andata troppe volte, ed essere visitata sempre da medici diversi non é il massimo, ti mettono in confusione, ti dicono le cose con toni diversi... insomma sarebbe da evitare. Infatti la mia ginecolga mi ha caldamente consigliata di andarci solo se vedo sangue rosso vivo. Così ho cambiato marca di assorbenti per distinguere bene il colore del sangue e per ora non ci sono più tornata.
In pronto soccorso dipende sempre da chi becchi. Puoi beccare bene o beccare male. L'ospedale però é un'ottima struttura e la maggior parte dei medici mi piacciono molto.
A presto!

Anonimo ha detto...

Mannaggia... Io attendo solo di poterti leggere finalmente serena.
Quanto vorrei avere il potere di far terminare questa situazione angosciosa... E leggere finalmente un "Tutto bene".
Io incrocio le dita, l'ho fatto all'inizio della tua avventura e lo continuerò a fare in futuro.
E per il resto... Attendo la tua telefonata! :D

VolevosololaLuna ha detto...

Ciao!
Mah... In realtà da 2 o 3 giorni non c'é più traccia di sangue... Potrebbe essere finalmente un segnale di guarigione, anche se non ne posso essere certa.
Comunque il racconto fatto risale all'inizio del mese e lo sto raccontando solo adesso perché ci ho messo un po' a riprendermi dallo shock.
A presto!